Monreale, 30 luglio 2017 – Il comitato di San Martino delle Scale, composto da centosei fra residenti e proprietari di immobili, aveva annunciato battaglia circa un mese fa, avviando una raccolta firme corredata da un testo dal quale si evinceva il forte disappunto per la notizia della possibile creazione di un centro di accoglienza in una ex struttura alberghiera ormai in disuso. La notizia era stata riportata da Filodiretto circa un mese fa.
Adesso la petizione è giunta sulla scrivania del sindaco di Monreale Piero Capizzi ma anche negli uffici della Prefettura e dell’Asp di Palermo: “Con vero stupore e fondata preoccupazione – si legge sulla petizione – è stata da noi accolta la notizia dell’avvio di attività alberghiere o pseudo tali finalizzate esclusivamente all’accoglienza di stranieri”.
Le voci, sempre più insistenti, di un possibile arrivo dei migranti nella frazione montana hanno fatto storcere il naso soprattutto a chi, nonostante il lento declino della borgata degli ultimi anni, ha deciso di investire ingenti capitali per attivare percorsi di rinascita della comunità montana e per attrarre un numero crescente di visitatori e villeggianti, obiettivo che gli stessi imprenditori vedono adesso minacciato.
“In questi ultimi anni – si legge nella nota inviata al sindaco – grazie alla buona volontà dei sottoscrittori sono state assunte iniziative finalizzate a ripulire e sistemare la zona con la conseguente rinascita della Frazione”. Per il comitato montano l’arrivo dei profughi porterebbe soltanto “degrado economico e fuga da parte dei residenti e dei turisti e altissimi redditi solo per i gestori dei centri”.
“Noi non abbiamo responsabilità o voce in capitolo in questa storia, non si tratta di una struttura pubblica di competenza dell’amministrazione comunale. Intanto tengo a sottolineare che non abbiamo ricevuto nessun documento ufficiale o comunicazione della Prefettura – spiega Capizzi a Livesicilia– in ogni caso un privato cittadino può disporre delle sue proprietà come desidera accreditandosi direttamente alla Prefettura per partecipare a bandi o essere inserito in graduatorie specifiche per l’accoglienza dei profughi”.
La parola adesso passa alla Prefettura di Palermo, che dovrà decidere se accreditare o meno la struttura che richiederà lo status di centro di accoglienza.
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