
Monreale, 4 aprile 2018 – “D: Perché ha inserito nella lista elettorale la dicitura Mario detto Salvino?
R: Il motivo è semplice. Il nome Salvino compare solo sulla lista elettorale, non nei miei manifesti o nei facsimile. Alle scorse amministrative mi sono stati annullati 9 voti perché molte persone avevano aggiunto nella scheda il nome Salvino, comportandone l’annullamento. Voglio evitare questa eventualità.
D: Suo fratello Salvino rimane il suo più grosso sponsor?
R: Sono stato, sono e sarò sempre onorato di essere il fratello di Salvino Caputo. E penso che molti cittadini di Monreale la pensano come me, perché ricordano l’attività politica da lui svolta e per la quale si è distinto”.
Era il 28 ottobre 2017. Queste le risposte di Mario Caputo alle mie domande, rivoltegli nel corso dell’intervista rilasciata in occasione della campagna elettorale per le regionali di novembre. Le stesse domande alle quali in queste ore dovrà rispondere agli inquirenti.
Mario Caputo alle regionali 2017 conseguì 646 preferenze a Monreale, 2.456 in tutta la circoscrizione provinciale, posizionandosi al secondo posto nella lista “Noi con Salvini”, subito dietro Antonino Rizzotto. Un risultato importante, che però non gli aveva permesso di entrare a Sala D’Ercole.
La sua era stata una candidatura decisa all’ultimo minuto, e aveva preso il posto del fratello Salvino, che risultava ancora incandidabile secondo quanto previsto dalla legge Severini in seguito alla condanna ad un anno e cinque mesi per tentato abuso d’ufficio. Ma del fratello Salvino aveva però voluto mantenere il nome in lista, facendo scrivere sulla scheda elettorale “Mario Caputo detto Salvino”.
Correndo a sostegno del Presidente Musumeci, era stato attaccato da Giancarlo Cancelleri, candidato Presidente del Movimento 5 Stelle, in quanto Caputo era stato inserito tra gli impresentabili nella lista consegnata alla Commissione Parlamentare Antimafia. “Questa mossa dell’Onorevole Cancelleri mi dispiace – aveva replicato Mario Caputo nel corso dell’intervista -. Ha espresso un giudizio su una persona che non conosce. Da sempre ho onorato la fede che indosso, e quotidianamente onoro la toga che porto quando svolgo il mio ministero difensivo dinanzi all’autorità giudiziaria. E’ un comportamento scorretto. Cancellieri fa politica solo accusando e ingiuriando le persone ingiustamente, non confrontandosi sui programmi. La questione morale è dappertutto”.
Secondo gli inquirenti che gli hanno notificato nella mattina di oggi gli arresti domiciliari, Mario Caputo avrebbe avallato la strategia di correre con l’appellativo “detto Salvino”, consapevole così di ingannare gli elettori dell’area Madonita, ai quali si sarebbe fatto credere che a correre per un posto all’ARS sarebbe stato il fratello Salvino. Una ipotesi ancora tutta da dimostrare. L’argomento era stato toccato anche nel corso dell’intervista:
“D: In molti cartelloni elettorali si legge lo slogan: io ci metto la faccia. Lei invece la faccia non l’ha voluta proprio esporre nei manifesti. Perché? Una trovata elettorale, o altro?
R: Non ritengo sia sufficiente affiggere un volto. Io metto me stesso con tutta la mia anima. Forse non sono troppo fotogenico, avrei arrecato un danno mettendo il mio volto (Caputo risponde sorridendo).
Io sono alla prima esperienza. La mia candidatura viene fuori da una scelta ponderata e condivisa da amici e professionisti, che mi hanno chiesto di partecipare personalmente a questa campagna elettorale”.
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