
Monreale, 24 marzo 2018 – Chi lo ha fatto lo definisce “un microcosmo che ti porta a riconciliarti con la natura”. Dal 19 marzo è iniziata la stagione dei camminatori e dei pellegrini, e sono già 250 le richieste di informazioni inoltrate per intraprendere la Magna Via Francigena. E da quest’anno, dopo il protocollo d’intesa firmato dall’assessore Cangemi e dal sindaco Capizzi, il Comune di Monreale entrerà a pieno titolo a far parte del percorso. Anche se il default finanziario dell’ente mette in dubbio la manutenzione dell’itinerario. Una scelta ben diversa è stata presa dall’amministrazione di Altofonte che ha deciso di rimanere fuori.
“È una punta di diamante” dice il presidente dell’associazione Davide Comunale ed “è percorribile in otto giorni”. Un itinerario turistico-religioso che collega la cattedrale di Palermo a quella di Agrigento. La Magna Via Francigena è un percorso di 180 km suddiviso in varie tappe, attraversa l’isola nella sua parte occidentale, toccando l’interno. Si tratta dunque di un cammino autonomo, supportato da una rete e un sistema definito.
Le tappe? Sono nove: 1. Palermo > Monreale > Santa Cristina Gela; var. Palermo (via bus)- Piana Albanesi > Santa Cristina Gela; 2. Santa Cristina Gela > Corleone; 3. Corleone > Prizzi; 4. Prizzi > Castronovo di Sicilia; 5. Castronovo > Cammarata > San Giovanni Gemini; 6. Cammarata/San Giovanni Gemini > Sutera; 7. Sutera > Racalmuto/Grotte; 8. Racalmuto > Joppolo Giancaxio; 9. Joppolo Giancaxio > Agrigento
Da marzo 2017 ad oggi sono state distribuite 750 credenziali di cammino, di cui 600 usate da chi ha percorso integralmente o parzialmente la Via. La Magna Via Francigena punta al turismo sostenibile, un progetto in espansione che comprenderà non più 13 ma 20 comuni, tra questi anche Monreale che a differenza dell’anno scorso diventa partner principale. La tappa era stata inserita nel percorso dopo il protocollo d’intesa di cui si era fatta promotrice il consigliere Manuela Quadrante. Quella del turismo sostenibile è una tendenza sempre più in aumento in Italia e che prende in considerazione l’etica, l’ambiente e l’economia, le quali hanno pari considerazione nella mente di chi muove o di chi ospita persone.
Quindi con il partenariato anche il territorio di Monreale dovrebbe tracciare i percorsi con apposite segnaletiche, mentre il sito e l’app della Magna Via Francigena dovrebbero essere implementati con le informazioni riguardanti le strutture ricettive e i monumenti da visitare. L’ingresso tra i comuni principali permetterà al comune normanno di vantarsi del titolo di essere inserito tra i Cammini d’Italia. Il percorso, inoltre, è nella guida per Cammini in Italia della casa editrice Terre di Mezzo Editore.
In 900, tra camminatori e pellegrini, sarebbero passati per Monreale a visitare le bellezze della Diocesi, la Cattedrale e il Chiostro. A testimoniarlo le credenziali richieste ai promotori del cammino. Il triplice accordo, Amici dei cammini Francigeni di Sicilia, Comune e Arcidiocesi di Monreale, ha permesso di dare all’itinerario anche un’impronta spirituale. Infatti per qualcuno è un cammino, per altri un pellegrinaggio.
Monreale al momento è perlopiù una tappa di passaggio, purtroppo la vicinanza con Palermo la continua a penalizzare. Chi arriva nella cittadina la visita ma preferisce pernottare a Palermo. Tranne qualche pellegrino in arrivo da Agrigento. Al momento la struttura di Tagliavia è l’unica inserita, quest’anno dovrebbero crescere almeno a tre-quattro. Inoltre gli esercenti e i ristoratori potranno partecipare all’accoglienza del turismo sostenibile creando un menu del pellegrino.
Da sempre la Sicilia è una direttrice importante di movimento per uomini, animali e cose. Ha permesso sin dall’età arcaica di collegare le sponde del Mediterraneo a quelle del Tirreno facendo sì che il Sud potesse respirare l’aria del Nord e le sue contaminazioni culturali. Ciò che si vede non sono solo sentieri tra i campi e i vari centri urbani ma sono l’eredità lasciataci, sono le Regie Trazzere che alla fine del XIX secolo i Borboni catalogarono e disegnarono nei loro Regi Catasti.
Il percorso, se saputo sfruttare in termini di promozione ed accoglienza, potrebbe diventare un volano dell’economia, un’alternativa che abbraccia un target di turismo diverso. A livello internazionale i cammini sono sviluppati da tempo, basti pensare a Campostela. Il concetto fondamentale è fare rete, mettendo insieme Comuni, associazioni, imprenditoria e Università.
Latest posts by Caterina Ganci (see all)
- La Confraternita SS. Crocifisso e l’impegno verso i giovani. Valentino Mirto: “Abbiamo solo una stanza dove riusciamo a fare tanto” - 23 aprile 2018
- Fontana dell’Abbeveratoio, in settimana l’intervento dei rocciatori - 19 aprile 2018
- Centro per l’impiego. Capizzi: “Entro metà maggio verrà riaperto in via Venero” - 17 aprile 2018