Palermo, 22 febbraio 2018 – Si è svolto presso l’Assemblea regionale siciliana, Piazza del Parlamento, n. 1 il 15 febbraio u.s. il convegno: «Lotteria per la vita – la rotta dei migranti nel mediterraneo», che ha visto la partecipazione di reporter, esperti e operatori nel settore umanitario, nei soccorsi a mare e nell’accoglienza. A salutare gli intervenuti il giornalista Arrigo Pasquini, portavoce di ben 17 Presidenti della regione siciliana. Angela Caponnetto, giornalista e inviata speciale di Rai news24,ha aperto e moderato i lavori. Promotore ed organizzatore dell’incontro il Gruppo Arte16, assemblea permanente composta da specializzati ed illustri studiosi della cultura, delle Arti, dello Spettacolo, del Cinema e degli Audiovisivi. Il gruppo, attraverso il sublime messaggio dell’arte, ha voluto creare un momento di riflessione sui diritti umani, sui diritti della persona, sui flussi migratori, su chi ha perso tutto, su chi riesce ad attraversare il mediterraneo e vincere il biglietto della « lotteria della vita».
Gruppo Arte16
Il gruppo Arte 16 nasce e si sviluppa sull’idea del Coordinatore scientifico Giovanni Taormina, che è quella di promuovere in Italia ed in particolare in Sicilia, lo sviluppo di nuove metodologie di ricerca e di fruizione dei capolavori dell’arte e dell’immenso patrimonio artistico del territorio, attraverso l’utilizzo delle più alte ed avanzate tecnologie emergenti, come grafica e stampa 3D, ambienti virtuali e sistemi di informazione via web. Il gruppo è costituito da illustri protagonisti del mondo dell’arte, della cultura e della ricerca scientifica, si ricordano solo i maggiori, quali Massimo Bray (Direttore Generale della Treccani e già Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo); Giovanni Puglisi (Presidente UNESCO Italia e Vice Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani); Roberto Lagalla (membro del Direttivo CNR, già Rettore dell’Università degli Studi di Palermo); Mauro Lucco (storico dell’arte); Stefano Zuffi (storico dell’arte); Sebastiano Tusa (archeologo e Soprintendente del Mare della Regione Siciliana); Stefano Zangara (dirigente del Dipartimento dei Beni Culturali Ambientali della Sicilia – Ricerca subacquea); Renato Tomasino (Presidente del Laboratorio Universitario Multimediale e Docente ordinario in Storia del Teatro e dello Spettacolo); Dario Passariello (responsabile della Digital 3D s.r.l. premiato a Los Angeles nel 2008 ed unico Autodesk 3ds Max Master operante in Italia); Franco Fazzio (Iscr di Roma) Giovanni Taormina e tanti altri nomi illustri. La sede Gruppo Arte16 è presso lo I.E.ME.S.T. l’Istituto Euro – Mediterraneo di scienza e tecnologia di via Michele Miraglia, 20 a Palermo.
Relatori
In qualità di relatori l’avv.to Fulvio Vassallo, Paleologo componente del collegio del dottorato in “Diritti Umani: Evoluzione tutela e limiti”, esperto in diritti umani, la giornalista del TG3 Lidia Tilotta, il Fotoreporter della Reuters-LaPress Guglielmo Mangiapane, l’eurodeputata Lara Comi, presente in un video intervento, Grazia Buca, fotoreporter messinese di nascita, ma palermitana d’adozione, autrice della mostra fotografica Bakur e vincitrice del premio Piersanti Mattarella 2017, sezione Fotografia. Gli interventi hanno offerto un approfondimento normo giuridico e tecnico linguistico dell’attuale situazione socio demografia del fenomeno dell’immigrazione.
Necessità di una nuova governance in materia di immigrazione
Il Paleologo Fulvio Vassallo, autore di numerose pubblicazioni in materia di immigrazione e asilo, è attivamente impegnato nella difesa dei migranti, dei richiedenti asilo, delle vittime di tratta di esseri umani e traffico di migranti. Componente della Clinica legale per i diritti umani (CLEDU) dell’Università di Palermo, collabora con diverse Organizzazioni non governative e con la rete europea di assistenza, ricerca ed informazione Migreurop. Il Paleologo nel suo intervento ha evidenziato la mancanza di una efficiente, efficace ed innovativa governance sull’immigrazione, e la necessità di verificare i dati effettivi sugli sbarchi che si verificano nel nostro paese, al fine di evitare ingiustificati allarmismi causati da numerose fake news. Ha infine indicato la necessità di promuovere e realizzare effettive politiche di inclusione sociale, di assistenza e soprattutto l’attivazione e l’implementazione dei flussi al fine di evitare di alimentare la piaga del lavoro nero.
Decreto Flussi 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio
Attualmente l’unico strumento per entrare legalmente in Italia, a parte i ricongiungimenti familiari e le domande di asilo (compresa la strada dei corridoi umanitari) è il decreto flussi. Grazie al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 dicembre 2017 u.s. «Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2018» pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 il 16.01.2018, sarà consentito l’ingresso in Italia a milioni di lavoratori extracomunitari per tutto il 2018. Nel nostro paese, potranno entrare un numero massimo di 30.850 lavoratori subordinati, stagionali e non stagionali, nonché di lavoratori autonomi. Il decreto Flussi garantirà il diritto alla mobilità delle persone non comunitarie che cercano in Europa la salvezza dalle guerre, di sopravvivere alla miseria, inoltre, unitamente ai programmi organici di accoglienza e di inserimento sociale e lavorativo posti in essere sarà possibile affrontare e gestire in maniera concreta ed adeguata il fenomeno immigrazione che sta investendo tutta l’Unione europea. Le istanze potranno essere presentate, fino al 31 dicembre 2018, utilizzando la procedura informatica allestita dal Ministero dell’Interno al sito: http://www.interno.gov.it/it/notizie/decreto-flussi-2018-ingresso-30850-lavoratori-non-comunitari.
Principio di solidarietà e dell’accoglienza
Lidia Tilotta, giornalista della TGR, la testata regionale della RAI, e di Mediterraneo (RAI 3), è l’autrice insieme a Pietro Bartolo, di Lacrime di sale (Mondadori, 2016), il libro che racconta le storie drammatiche di chi approda a Lampedusa, di chi ha perso la vita in mare, la disperazione unita alla speranza di chi lascia il proprio paese e sogna che al di là del mare c’è la possibilità di costruire una nuova vita. La giornalista ha evidenziato l’importanza dell’uso corretto dei termini per una informazione e comunicazione rispettosa dei principi etici e deontologici fissati nell’ordinamento Italiano, ma soprattutto lancia un appello in nome del principio di solidarietà, dell’accoglienza e del rispetto dei diritti umani, perché non tutti i migranti sono delinquenti, ladri, carnefici, «non si può fare di un’erba tutto un fascio», molti migranti aiutano la nostra economia, contribuiscono, svolgono i lavori più umili e sono sfruttati e sottopagati.
La carta di Roma
Lidia Tilotta ha, inoltre, indicato la necessità di utilizzare i corretti termini nel divulgare le notizie, di sussumere nel testo e nel contesto da pubblicare il giusto vocabolo precedentemente certosinamente analizzato, sia sotto l’aspetto semantico che sintattico, di porre una maggiore attenzione all’uso delle parole fonologiche e quelle ortografiche, di non utilizzare termini impropri, di evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte riguardo gli immigrati, di specificare nei testi, esattamente di quale tipologie di immigrati si tratta: richiedenti asilo, rifugiati e destinatari di protezione sussidiaria, clandestini, irregolari, profughi, extra-comunitari, al fine di non divulgare informazioni non veritiere, offrire all’utente la massima aderenza alla realtà dei fatti e, soprattutto, non creare allarmismi ingiustificati. La giornalista ha ricordato i principi contenuti ne «La carta di Roma», il protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti, sottoscritta dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in collaborazione con i Consigli regionali dell’Ordine, le Associazioni regionali di Stampa e altri organismi promotori della Carta. Lidia Tilotta ha invitato gli operatori del settore ad osservare la massima attenzione nel trattamento delle informazioni concernenti i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta ed i migranti del territorio della Repubblica Italiana. In particolare, ha ricordato che la carta chiama in causa i colleghi e i responsabili di redazione sul danno che può essere arrecato dal porre in essere comportamenti superficiali e non corretti, anche attraverso improprie associazioni di notizie, alle persone oggetto di notizia e servizio e che di riflesso potrebbero incidere sulla credibilità e l’immagine della intera categoria dei giornalisti. La Carta di Roma è stata recepita nel Testo unico dei doveri del giornalista, approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, in vigore dal 3 febbraio 2016, dove al Titolo II – «Doveri nei confronti delle persone» e, più specificatamente, nell’articolo 7 del Testo unico: «Doveri nei confronti degli stranieri». L’allegato 3 dell’articolo 7 comma a è costituito dal glossario annesso alla Carta di Roma, in appendice al testo.
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