
Monreale, 13 ottobre 2016 – “Il 27 settembre 2016 ho ricevuto l’archiviazione del mio procedimento giudiziario”. Con questa comunicazione “dovuta e rispettosa nei confronti del consiglio comunale, sede istituzionale per eccellenza”, il primo cittadino ha informato i consiglieri comunali dello stralcio della sua posizione giudiziaria dall’inchiesta che ha coinvolto 52 soggetti, perlopiù monrealesi ed ex dipendenti dell’ATO Alto Belice Ambiente.
Dinanzi ad un’aula attenta, Capizzi ha espresso, visibilmente commosso, la propria soddisfazione per la conclusione della vicenda: “Non ho mai violato le regole”.
Capizzi ha ricordato gli episodi che lo hanno coinvolto: “Ero consigliere comunale a dicembre 2013, quando sono stato fermato da una cittadina che mi chjedeva se potevo intervenire per fare spazzare un’area. Chiamai il responsabile del servizio che conoscevo, chiedendogli di fare un intervento. Era un contesto scherzoso. Dissi alla concittadina di preparare panettone e spumante. Era un periodo natalizio, il 20 dicembre. Ridevamo. Lo spazzamento non fu fatto, ma venni accusato di istigazione alla corruzione. Un reparto dei Carabinieri di Monreale ritenne che io avevo istigato un comportamento corruttivo tra operatori ex ato e una commerciante, e chiese gli arresti domiciliari. Il 29 luglio 2016 il Procuratore ha chiesto lo stralcio della mia posizione al GIP, ritenendo che non ci fossero i riscontri per sostenere questa ipotesi in giudizio.
Ho sofferto nei mesi estivi. Il 27 settembre il GIP, riesaminando le carte, ha disposto l’archiviazione.
E’ un risultato che mi da serenità. Ho amministrato senza dare segni di cedimento. Mi confrontavo con mia moglie ma non era facile sopportare il peso di una inchiesta giudiziaria che riguardava circa 60 persone, ma che sembrava quella del sindaco Capizzi. Ho subìto mesi di inchiesta giudiziaria, sempre convinto della mia innocenza. Ho chiaro il valore della giustizia, e vi ho sempre creduto. Ma è un’esperienza che mi ha molto provato. Ho amministrato la città con la spada di Damocle di un possibile rinvio a giudizio. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso solidarietà nei miei confronti. C’è chi ha fatto sciacallaggio politico.
Se fossi stato rinviato mi sarei dimesso. Non perché colpevole, ma per la lucidità necessaria ad un amministratore”.
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